Dis.Abilitando

Rappresentanti genitori Consulta Handicap Asl 8 Asolo – Montebelluna

Archive for the ‘A. scolastico 2009/2010: il dramma continua’ Category

Disabili, braccio di ferro con Bologna

Posted by Luigi Scarpis su 31 ottobre 2009

Disabili, braccio di ferro con Bologna

Si è riunito ieri il Gruppo interistituzionale. L’assessore provinciale alla scuola: condivido la protesta.
Alunni senza il sostegno, i sindacati: esposto in Procura se non arrivano i docenti

Linea a luttoPIACENZA. Trentasei alunni disabili senza sostegno, la partita adesso si sposta definitivamente a Bologna, alla sede della Direzione scolastica regionale a cui verosimilmente verranno trasmessi i documenti redatti dal Glip – il gruppo di lavoro interistituzionale di tipo tecnico – riunitosi ieri all’Usp di Borgofaxhall. «I diritti di questi bambini sono inalienabili – sono tornate ieri a denunciare la Flc Cgil e la Cisl Scuola – e pertanto non ci rassegniamo: se dalla Direzione regionale arriverà una risposta negativa circa la disponibilità di nuovi posti di sostegno, valuteremo l’opportunità di presentare un esposto alla Procura di Piacenza», hanno detto i sindacati, sottolineando anche «la gravità del fatto che tale riunione sia stata convocata dopo 2 mesi e su nostra sollecitazione». Le ultime indicazioni ufficiali arrivate da Bologna sull’emergenza dei 36 alunni disabili certificati parlavano di una imminente riunione del Glip piacentino (quella avvenuta ieri mattina), e di un impegno della direzione regionale, di concerto con l’amministrazione scolastica piacentina, a risolvere il problema, con la precisazione, sempre da parte della direzione regionale che, «in buona sostanza dopo la chiusura delle operazioni connesse all’organico sono pervenute 36 nuove certificazioni». Certificazioni così distribuite: 3 alla scuola d’infanzia, 20 alla primaria, 4 alla secondaria di primo grado, 9 alle superiori, per un totale di 910 alunni certificati nell’intera provincia. «In questa riunione stiamo cercando di capire come si sono mosse le scuole», si è limitato a dichiarare ieri il dirigente dell’Usp piacentino Armando Acri. «E’ stato ribadito – ha riferito al termine l’assessore provinciale Paparo, presente al tavolo con la dirigente Antonella Dosi – che il diritto all’integrazione scolastica, così come il diritto a una certificazione che attesta uno stato di salute sono diritti indisponibili e indiscutibili. Non si possono nascondere ovviamente le difficoltà nel reperire le risorse necessarie. Ma condivido pienamente la posizione del Glip che chiede all’Amministrazione scolastica di assegnare i docenti nel numero adeguato a garantire l’integrazione scolastica degli alunni e studenti disabili, come già fatto da me con una lettera al direttore dell’Usr, Marcello Limina da cui, fin qui non ho ancora ricevuto risposte, che saranno sollecitate nuovamente». Si unisce al grido di allarme il Comune di Fiorenzuola, con l’assessore Nicoletta Barbieri (Comune con 3 alunni totalmente sprovvisti di sostegno): «C’è il rischio di non riuscire a dare risposte a questi ragazzi. All’Ufficio regionale chiediamo un segnale forte, siamo disposti a farci sentire anche dal ministro Gelmini».

Simona Segalini (simona.segalini@liberta.it)

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Ore di sostegno a scuola: Tar sospende provvedimenti impugnati

Posted by Luigi Scarpis su 27 ottobre 2009

cavandolicopierml7Press-IN anno I / n. 2650

Sardegna Oggi del 22-10-2009

Ore di sostegno a scuola: Tar sospende provvedimenti impugnati

Prima piccola vittoria per i ragazzi con disabilità e le loro famiglie che quest’’anno hanno ricorso contro il Ministro dell’’Istruzione per vedere riconosciuto il loro diritto allo studio: è stata depositata l’’Ordinanza del Tar di Cagliari che in via cautelare accoglie la sospensiva dei provvedimenti impugnati nel ricorso effettuato dalle famiglie dei 6 alunni con disabilità cui è stato attribuito un rapporto di sostegno inferiore a quello richiesto.

CAGLIARI – Depositata ieri l’’ordinanza del tribunale amministrativo di Cagliari che accoglie la Leggi il seguito di questo post »

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Belluno: situazione difficile per il sostegno dei ragazzi con disabilità

Posted by Luigi Scarpis su 26 ottobre 2009

Press-IN anno I / n. 2626

Bellunopress del 18-10-2009

Linea a luttoLe associazioni dell’ “Area disabilità” appoggiano le iniziative per aumentare gli insegnanti di sostegno

BELLUNO. Il Comitato d’Intesa e le Associazioni che fanno parte dell’ “Area disabilità” sostengono l’azione dei genitori delle scuole medie Nievo di Belluno per sensibilizzare le Istituzioni sul ridotto numero di insegnanti di sostegno in rapporto agli studenti certificata con disabilità presenti nel plesso di Cavarzano. Hanno quindi deciso di prendersi carico delle esigenze delle famiglie esprimendo concretamente la propria solidarietà, tenendosi costantemente aggiornati su eventuali azioni dei genitori interessati. Quindi conoscere i dati e lo stato dell’arte tramite l’Ufficio Scolastico Provinciale, lo sviluppo dei singoli casi segnalati dalle famiglie, supportando eventuali iniziative, anche presso la Regione, in collegamento con la Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap) del Veneto. E proprio nell’ ultima riunione del Comitato Tecnico Scuola della Fish, alla presenza di Fish provinciale di Leggi il seguito di questo post »

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Scuola, la denuncia dei sindacati: “36 disabili senza sostegno”

Posted by Luigi Scarpis su 18 ottobre 2009

Piacenza

Sono 36 gli studenti disabili che ad un mese dall’inizio delle scuole non si sono ancora visti assegnare alcun insegnante di sostegno.

Linea a luttoE’ uno dei dati che emergono dalla conferenza stampa dal titolo emblematico “I diritti non hanno handicap” svoltasi questo pomeriggio alla Camera del Lavoro. Raffaella Morsia (Cgil scuola) e Lucia Galeazzi (Cisl scuola) hanno illustrato i numeri che riguardano il fronte della disabilità nella scuola piacentina: al momento delle iscrizioni risultavano 874 studenti disabili per 432 insegnanti di sostegno. A questi si sono aggiunti altri 36 casi di studenti con disabilità che si trovano tuttora scoperti dall’assegnazione di insegnanti di sostegno. “Si tratta degli studenti più deboli, – ha detto Morsia – negare l’insegnante di sostegno spesso adducendo motivazioni di carattere economico significa togliere a questi ragazzi un diritto sancito dagli articoli 34 e 38 della Costituzione, dalla Legge 104, oltre che dalla Carta Sociale Europea. Nei prossimi giorni – ha proseguito – incontreremo il Prefetto; chiediamo inoltre la convocazione del Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale e invitiamo tutti a denunciare le situazioni più difficili”. I sindacati si sono detti pronti a sostenere anche economicamente coloro che vorranno intentare causa nei confronti dell’ Amministrazione scolastica: “Finora – ha ricordato Galeazzi – i tribunali hanno emesso svariate sentenze favorevoli in questo senso, a testimonianza del fatto che l’allievo disabile è soggetto costituzionalmente tutelato”.

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Di male in peggio…

Posted by Luigi Scarpis su 16 ottobre 2009

La Repubblica del 14-10-2009

Scuola, disabili sotto la scure dei tagli

Linea a luttoRegione contro Gelmini: “Fino a sei in aula perché mancano le risorse”.
Gabriele: “Sdoppiare le classi per garantire a tutti la qualità e il diritto allo studio”

NAPOLI. All´Isis di Castel Volturno ci sono, in una stessa classe, 27 alunni 6 dei quali disabili. All´istituto superiore Mennella, di Forio d´Ischia, gli studenti disabili sono 5, in una classe di 26. E a Piedimonte Matese di alunni handicappati se ne contano 3 stipati in una classe di 32. Sono solo esempi di una violazione generalizzata dei diritti degli studenti, che siano essi disabili o meno. È quanto accade nelle scuole della Campania, secondo le dichiarazioni dei dirigenti dei singoli istituti. Che hanno risposto a un´indagine dell´assessorato regionale all´Istruzione. «I primi dati emersi su un campione di 231 scuole confermano le più drammatiche previsioni – afferma l´assessore Corrado Gabriele, che ha convocato sul tema una conferenza stampa insieme alle associazioni dei disabili e dei genitori degli alunni handicappati – si segnalano moltissime classi in cui le condizioni di sovraffollamento, anche in presenza di alunni con disabilità, determinano un clima d´aula assolutamente ingestibile: si va da classi con 37 alunni in presenza di un ragazzo disabile fino a classi di 34 alunni con 2 ma anche 4 disabili». Una situazione che ha spinto Gabriele a scrivere al ministro Gelmini per Leggi il seguito di questo post »

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Mi viene da dire….

Posted by Luigi Scarpis su 9 ottobre 2009

Mi  viene da dire, leggendo le parole del Ministro: allora significa che hanno tagliato le ore soltanto  a quei ragazzi i cui genitori appartengono all’opposizione.

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Linea a luttoGuerra di cifre su insegnanti di sostegno

08 ottobre 2009

I tagli al sostegno erano già stati preventivati dal governo Fioroni. Per la Gelmini è stato rispettato il rapporto 1:2 L’attuale ministro si scaglia contro l’opposizione che vorrebbe assegnare a questo governo il taglio agli organici di sostegno. La Gelmini ricorda che il rapporto alunni-docenti è stato fissato dal governo Fioroni ed è stato perfettamente rispettato dal suo ministero. Anzi sottolinea che il rapporto uno a due è andato oltre le aspettative, fissandosi ad un ottimistico uno a 1, 97 ! Infatti, quest’anno, gli alunni che usufruiscono del sostegno sono 178.930 a fronte di 9469 docenti. I dati sono stati forniti durante l’audizione presso la VII commissione cultura.

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Ricorso in massa davanti al TAR

Posted by Luigi Scarpis su 7 ottobre 2009

La Nazione del 06-10-2009

La battaglia di «Disabilandia» Ricorso in massa davanti al TAR

Linea a luttoRidotti gli insegnanti di sostegno: cinquanta famiglie si organizzano
L’assemblea alle scuole Benci che ha siglato la nascita del «Comitato Disabilandia» contro i tagli all’insegnamento di sostegno

LIVORNO. E’ nato il «Comitato disabilandia» che riunisce per ora cinquanta famiglie di alunni disabili di ogni ordine di scuola, dalle materne alle superiori, che a Livorno e provincia sono 1087. Di norma hanno diritto al sostegno scolastico con rapporto di uno ad uno alunno-insegnante, ma da noi è di un insegnate per due alunni. L’elementare Benci, una realtà modello’ per gli alunni diversamente abili, ha ospitato il neonato Comitato che ha annunciato «battaglia dura» per «far valere il diritto dei nostri figli all’istruzione e all’integrazione scolastica sancito dalla legge 104 che non viene rispettata». Questo avviene «privando i nostri figli di Leggi il seguito di questo post »

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Ministro, Comuni, Provincie…tutti contro

Posted by Luigi Scarpis su 4 ottobre 2009

L’Unione Sarda del 04-10-2009Linea a lutto

Odissea di uno studente disabile

Frequenta il liceo pedagogico, i genitori chiedono la tutela dei diritti e meno burocrazia.
Mancano gli educatori, Provincia sotto accusa

IGLESIAS. Negli istituti superiori di Iglesias mancano gli educatori. L’amministrazione provinciale ha stanziato un finanziamento, ma nelle scuole continua a mancare questa figura professionale. La madre del disabile chiede l’applicazione della legge 104.
La disabilità non gli ha mai creato problemi di integrazione con gli altri. Almeno fino alla terza media. Per Mario (il nome è di fantasia) tutto è cambiato con l’ingresso alle superiori. L’esordio alla prima classe del liceo Pedagogico (uno degli indirizzi delle Magistrali) ha fatto piombare lo studente di Iglesias e la famiglia in un incubo. Perché Mario non ha potuto contare sinora sul sostegno educativo, un servizio previsto dalla legge e che nel caso degli istituti superiori, è competenza della Provincia.
I RITARDI L’ente locale è in tremendo ritardo e ancora non si sa quando verrà istituito il servizio. «Stiamo vivendo una situazione molto difficile – racconta Lucia, mamma dello studente – sino alle Medie nostro figlio non ha mai avuto alcun problema nel rapporto con gli altri, ma ora stiamo rischiando di vanificare tutto il lavoro fatto sinora». Una lacuna che ha ripercussioni su tutti gli studenti disabili del territorio. Solo a Iglesias, nel caso delle Superiori, si tratta di 49 persone che rischiano di vedere compromessi i risultati conseguiti in anni di impegno e lavoro da parte di famiglie e scuola. «Devo ammettere – aggiunge Lucia – che sia da parte del dirigente scolastico, sia da parte degli insegnanti c’è grande disponibilità e impegno. Ma è chiaro che per chi si trova nelle condizioni di mio figlio questo non è sufficiente. Non a caso la legge 104 contempla il supporto di questa figura professionale, da ben cinque anni. Nei giorni scorsi sono andata negli uffici provinciali e ho parlato con il funzionario del settore. Mi è stato detto che i fondi sono stati stanziati, ma ancora non si conoscono i tempi necessari per l’avvio del servizio. Sono davvero rammaricata, anche perché ho visto che gli uffici della Provincia sono tutti bene arredati, il che ha comportato senz’altro un impegno finanziario notevole. Invece per i servizi ai cittadini i fondi sono sempre pochi e per avere qualcosa previsto dalla legge bisogna aspettare a lungo».
GLI EDUCATORI Quello delle risorse disponibili è un altro problema. Per garantire il servizio nelle scuole superiori di tutto il territorio la Provincia ha stanziato appena 95 mila euro. Giusto per capire quanto sia irrisoria la cifra, basti dire che il Comune di Iglesias ne ha stanziato 83 mila per le scuole cittadine di sua competenza, ovvero le Elementari e le Medie dove i disabili sono complessivamente 46. «E si tratta in ogni caso di una cifra che non basterà a far fronte alle esigenze visto che il Governo nazionale ha dimezzato il numero degli insegnanti di sostegno», denuncia Giorgio Madeddu, assessore comunale ai Servizi sociali e componente dell’associazione Amici per la vita, che sta portando avanti una battaglia contro i tagli che penalizzano i più deboli. «Da quest’anno la richiesta di educatori è maggiore proprio per la riduzione degli insegnanti di sostegno. Quella dell’educatore è una figura professionale importantissima, perché facilita il processo di integrazione dei disabili. Se viene meno, stiamo di fatto negando il diritto allo studio ai nostri bambini e ai nostri giovani».

Cinzia Simbula

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Treviso…mitico Nord Est…

Posted by Luigi Scarpis su 4 ottobre 2009

La Tribuna di Treviso del 04-10-2009

Niente soldi, via le ore di sostegno

Linea a lutto«Serena», i ragazzi seguiti dagli stessi insegnanti passano da 17 a 21.

«Nostra figlia disabile è più spesso da sola che seguita da docenti» TREVISO. Non ci sono soldi: tagliate le ore con l’insegnante di sostegno. Succede a una bambina di 12 anni, con problemi di apprendimento, che frequenta la seconda media alle «Serena» di Treviso. «Ma sono tanti i bambini e le famiglie nella nostra situazione», denunciano i genitori. Lo scorso anno la ragazzina, affetta da un handicap contratto durante la gravidanza, aveva un’insegnante di sostegno per 18 ore settimanali (su 30). Quest’anno il taglio, pesante: le ore sono diventate 14, meno della metà di quelle che passa sul banco di scuola. «Gli alunni da seguire sono passati da 17 a 21 – racconta il padre della ragazzina – ce lo ha detto il preside. Gli insegnanti di sostegno, però, rimangono sempre gli stessi: dieci. Dal ministero la giustificazione è che non ci sono soldi per averne altri». Tradotto: meno ore per tutti. «E c’è chi sta peggio – dicono ancora i genitori – perché le ore di sostegno per nostra figlia sono passate da 18 a 14 settimanali, ma c’è anche chi è passato da 12 a 4». Lo scorso anno, spiegano i genitori, «nostra figlia ha fatto grandi progressi, il lavoro dell’insegnante di sostegno è stato eccezionale. Ora sarà dura, c’è un giorno la settimana in cui non ha nemmeno un’ora con il sostegno. Se n’è accorta anche lei, è tornata a casa dicendoci: come mai quest’anno in banco sono sempre da sola? La beffa, poi, è che alcune ore di sostegno vengono destinate ad alunni stranieri, quando probabilmente basterebbe un sostegno di tipo linguistico». La speranza, ora, è che il provveditorato riesca a strappare alla Regione dei fondi per pagare altri insegnanti di sostegno. (f.p.)

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Bambina disabile rifiutata dalla scuola

Posted by Luigi Scarpis su 2 ottobre 2009

La Provincia di Como del 02-10-2009

Manca l’insegnante di sostegno. Bambina rifiutata dalla scuola

il caso. Sonia, 3 anni, resta a casa mentre i genitori lavorano. Appello della madre

COMO. Mancano insegnanti di sostegno e lei non può andare a scuola. Questa, in sintesi, l’incredibile storia di Sonia, una bambina di tre anni con problemi motori che si è vista rifiutare la possibilità di frequentare, come gli altri bambini, una scuola materna.
Una ‘”odissea” che, per i suoi genitori, inizia lo scorso giugno: «Dopo aver iscritto – dice la madre Clelia Toscano – nostra figlia all’istituto comprensivo di Como-Albate sono iniziati i primi problemi. In primis sul posto che, essendo noi di fuori stradario, non ci era stato assicurato: l’alternativa era iscrivere la piccola nella nuova struttura di Trecallo, che non avrebbe permesso di portarla e andarla a prendere né a me né a mio marito, che lavoriamo, né ai nonni, che non guidano. Accettata l’iscrizione ad Albate è iniziato il problema del sostegno che l’allora preside, ora trasferitasi, ci ha negato senza alcuna spiegazione. Anche in seguito la richiesta del sostegno, di competenza del dirigente scolastico, è rimasta sul tavolo della presidenza senza essere inoltrata: situazione che ha reso impossibile la regolare entrata a scuola di mia figlia». Così, a inizio anno scolastico, i genitori sono andati a chiedere spiegazioni al nuovo preside «che – continua la madre – ci ha detto di rivolgerci al comune di Senna Comasco dove risiediamo che, per tutta risposta, ci ha indirizzati all’Ufficio scolastico provinciale. Dove infine ci è stato risposto che, a seguito dei tagli, non c’erano abbastanza insegnanti di sostegno per tutti gli alunni». Una situazione che ha letteralmente messo con le spalle al muro i due genitori costringendoli ad affidare la figlia alle cure dei nonni: «Non solo – continua la signora Toscano – non potevamo iscrivere nostra figlia alla scuola pubblica ma persino le paritarie gestite dalle suore la rifiutavano per i costi troppo alti che avrebbero dovuto sostenere. Una ci ha persino chiesto, per tenerla, una cifra elevatissima: ben 18 euro all’ora che, come famiglia, non avremmo mai potuto sborsare». Una situazione davvero critica: «I nonni, pur avendo il tempo per curarla, sono anziani e faticano a seguirla in tutte le sue esigenze. E per lei non bastano più: dopo tre anni di ospedalizzazione Sonia avrebbe bisogno di inserirsi in un nuovo contesto extra familiare in contatto con i suoi coetanei ma con l’assistenza di un adulto che l’aiuti a scendere le scale e che le faccia acquisire più sicurezza nei suoi movimenti in cui è sempre più autonoma: nella speranza che, nei prossimi anni, possa muoversi agevolmente senza nessun supporto. È semplicemente vergognoso che, nonostante la legge garantisca a tutti il diritto all’istruzione questo sia negato, nei fatti, dalla mancanza di personale o da altri problemi organizzativi». Ora la signora Toscano, con la tenacia che solo l’amore di una madre per la figlia può dare, rivolge un appello «a chiunque, scuola o istituzione, mi possa aiutare a risolvere definitivamente la situazione». Speriamo davvero che non rimanga inascoltato.

Matteo Borghi

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